LA “LOLLO” Y PAGANI A CUATRO MANOS
04/07/2017. La célebre actriz, fotógrafa y escultora Gina Lollobrigida hoy cumple 90 años y la une una gran amistad con el constructor argentino Horacio Pagani, con quien coinciden en su pasión por el arte. Ocasión más que propicia para que juntos y a modo de celebración, elaboraran una escultura llena de significados. Un Pagani y una bellísima mujer desnuda fusionados (en aluminio aeronáutico, carbono y titanio) como una emblemática declaración de vida y obra. La pieza será presentada hoy en Roma, que cerrará la Vía Dei Condotti para que, una alfombra roja, conduzca a unos 160 invitados al Palazzo Tortonia, donde se celebrará el homenaje a la diva. La escultura (aún sin título) será vendida y lo recaudado se donará a la Fundación del campus biomédico de Roma y a una entidad con fines benéficos de Casilda, Santa Fe, lugar de nacimiento de Pagani…
-Presentazione in anteprima mondiale della scultura Gina Lollobrigida e Horacio Pagani.
- Celebrazione per Gina Lollobrigida a Roma in occasione del compleanno della Diva.
- Presentazione della scultura, il cui titolo verrà svelato stasera in anteprima mondiale, creata a quattro mani con Horacio Pagani.
- Il ricavato della vendita verrà donato in beneficenza alla Fondazione del campus biomedico di Roma e per una fondazione benefica a Casilda, Argentina.
Roma, 4 Luglio 2017. Roma ed il mondo celebrano e rendono omaggio a Gina Lollobrigida, icona della bellezza, del cinema e dell'arte riconosciuta e amata in tutto il mondo. Il occasione del compleanno della Diva, via dei Condotti a Roma sarà chiusa al pubblico per permettere agli ospiti di percorrere il red carpet che conduce al Palazzo Torlonia dove si svolgerà l'esclusiva cena con circa 160 invitati. Durante la serata verrà presentata, in anteprima mondiale, una scultura creata a quattro mani da Gina Lollobrigida e Horacio Pagani.
Gina Lollobrigida, è conosciuta al mondo come attrice cinematografica internazionale, ma è molto di più: fotografa e scultrice. Dal 1959, infatti, la diva coniuga il mestiere di attrice con la passione per la fotografia. Nel 1973, il suo primo lavoro, Italia Mia, ha ricevuto il riconoscimento “Nadar” come miglior libro fotografico dell’anno, con più di 300.000 copie vendute nel mondo. Durante la sua vita Gina ha viaggiato, toccando paesaggi, paesi e culture tra la più diverse, andando a documentare le sfaccettature dell’animo umano del secolo 900. Passando dal Sud del Mondo al ricco Occidente, dagli angoli più remoti dell’Asia ai potenti della terra, Gina Lollobrigida si rivela essere una fotografa di anime, più che di divise; prediligendo la semplicità dei deboli, andando a ricercare la grandezza nella povertà, gli occhi carichi di vita degli afflitti.
Gina Lollobrigida ha composto e pubblicato sei libri di Fotografia, tre di scultura e girato 3 documentari: uno su Fidel Castro, uno su Indira Gandhi e uno sulle Filippine in 35mm. Nel 1980 le sue foto sono state esposte in una mostra al Musée Carnavalet che le ha valso la “medaglia d’oro della città di Parigi”. Le Monde scrisse: “Gina Lollobrigida ha l’occhio di un Cartier-Bresson, ha talento, è piena di energia e le foto hanno una forza sconvolgente. E’ veramente una grande artista”. Il critico d’arte Philippe Daverio l’ha definita “Geniaccio”, spendendo parole di grande rilevanza artistica: “I geniacci affrontano ogni impresa con talenti di volta in volta rinnovati, è il caso di Gina Lollobrigida”, e ancora “Mi dice Gina che guardare gli altri, scoprire il mondo è quasi più bello che leggere un libro. Non per tutti. Solo per chi sa guardare per vedere”. Ed ha visto, Gina, un mondo umano, ha collezionato una libreria vastissima, un concerto di espressioni, lingue, occhi, facce, persone e anime sempre diverse; sempre ritratte con benevolenza, con simpatia, con umiltà e semplicità, ma con grande impatto emotivo per chi, ancora, “sa guardare per vedere”.
La transizione tra fotografia e scultura, passa attraverso uno stadio intermedio che rappresenta, forse, il punto più alto del suo istinto “geniaccio” che la contraddistingue: la manipolazione fotografica. Trasformò la macchina fotografica sia in un pennello che in uno scalpello, dando origine a fotomontaggi e composizioni fotografiche assolutamente avanguardiste, anticipando di 30 anni i moderni software di elaborazione fotografica. “Magica Innocenza, il mio libro del 1993, fu molto complicato, ma sorprendentemente affascinante; al punto da dover trascorrere intere nottate in camera oscura ad elaborare tecniche e trucchi diversi per realizzare a mano sovrapposizioni di immagini per ogni singola fotografia”.
Per il suo lavoro artistico riceve molti e prestigiosi premi: la “Legion d’Honneur” ricevuta nel 1992 dal Presidente francese Mitterand, il “Lifetime Achievment Award” nel 2008 a Washington esponendo le sue opere al Pushkin di Mosca nel 2003 e Musée de la Monnaie di Parigi nel 2004, all’Opera 2003 di Venezia e alla mostra di scultura a Pietrasanta 2008; ma soprattutto si consacra come artista geniale, eclettica, scultrice raffinata e fotografa geniale. E come disse Henri Chapier “Non è per un capriccio da star che Gina Lollobrigida è diventata una fotografa”.
Insieme ad Horacio Pagani, che lei definisce un "artista completo, intelligentissimo ma soprattutto un amico", da vita ad una scultura eterea, una sapiente combinazione tra avanzatissime tecniche di costruzione e di materiali con l'artigianalità e l'arte tipica di artisti che vedono il mondo e la realtà come rappresentazione.
"Mi sono detto: questo è incredibile! Proprio Lei, proprio a me!”. Queste le parole di Horacio Pagani quando apprende che Gina Lollobrigida, la diva italiana, famosa in tutto il mondo, vuole costruire un opera d'arte insieme a lui. "Creare e lavorare insieme è qualcosa di affascinante, una donna ed un’artista di gran classe, determinata, bella. Una vera icona. Mi ritengo molto fortunato". Tutto nasce da una lettera che Gina invia ad Horacio, raccontandogli la sua idea, la scultura che aveva già in mente. I due iniziano a conoscersi, due persone che si stimano per il lavoro e per le doti creative, entrambi amanti del bello, entrambi profondi conoscitori di arte visiva, di arte grafica, di arte.
Gina, al primo incontro con Horacio, arriva già con dei bozzetti concettuali sulla scultura. L'idea è una figura composta, che racchiuda il concetto stesso della statua: una rappresentazione dello stile e dell'eleganza di Pagani e della fine dolcezza delle sue sculture. Un oggetto che sia la sintesi di quel concetto assoluto insito nell'animo umano più profondo: il volo come massima espressione di libertà. Staccarsi da terra per librarsi nell'aria, in una danza leggera delicata e libera.
Un movimento, più che una figura statica quindi; un moto, che dalla terra arriva al cielo. Come ci si elevasse, amplificando quindi il concetto stesso di automobile, non più vista solo come mero mezzo di trasporto, ma piuttosto un oggetto che permetta di tendere al cielo, che faccia elevare lo spirito attraverso le emozioni che suscita. Quelle emozioni simili al volo che da subito associa chi prova una Pagani. Horacio stesso, quando disegna la Huayra, già nel 2003, prende ispirazione da un aereo durante la fase di decollo, e la forma stessa della Huayra richiama l'ala di un aeroplano.
Entrambi Gina ed Horacio, grandi perfezionisti, rivedono l’idea e si dividono il lavoro: Gina studia la scultura femminile ed Horacio l’automobile. “Ci siamo incontrati a casa di Gina a Roma dove abbiamo messo insieme il modello della vettura fatto in legno sintetico con la scultura in argilla”. Poiché la scultura doveva essere come fosse un pezzo unico, sia Horacio che Gina lavorano sia sulla donna che sull’automobile per trovare le giuste proporzioni. Poi segue un modello in gesso della donna ed un primo modello in alluminio dell’automobile, con il progetto di una base in vetro a sostenere le due figure.
La vettura è quindi una Pagani stilizzata, non necessariamente una Zonda e non necessariamente una Huayra, ma una Pagani. Se ne comprendono le forme e le curve, soprattutto nella parte anteriore e posteriore dove l'essenza della cifra stilistica Pagani si mostra.
La figura femminile invece, è di una bella donna, giovane e con i capelli lunghi, che pare essere la stessa Gina Lollobrigida all'età della giovinezza: una creatura bellissima che mira verso il cielo. Una donna libera e felice, ebbra di vita.
“La sfida più grande è stata quando abbiamo cominciato a parlare dei materiali per la scultura definitiva. Era troppo semplice farla in marmo oppure in bronzo. Abbiamo scelto una dimensione non superiore al metro e ed era ben chiaro sia me che a Gina, che sia la figura femminile che la vettura dovevano essere eseguite con una tecnologia inedita per una scultura”. Per far diventare questa scultura un gioiello, Horacio e Gina hanno valutato vari materiali e varie tecniche. “Per la donna abbiamo scelto il Titanio, un materiale difficilissimo da lavorare per ottenere un grado di definizione come quello presente nel modello in gesso. Per l’automobile, invece, un blocco di alluminio sarebbe stato troppo semplice, ecco perché ho pensato a costruire tante lastre di Avional (un alluminio aeronautico) di diverso spessore unendole fra di loro con uno strato di carbonio spesso un millimetro. Ciò ha comportato un enorme lavoro manuale, tipico di un’opera così; il tutto è stato poi cotto in autoclave, così come viene fatto un telaio di una Pagani”. Prosegue Horacio “per far rendere l’idea del volo dell’opera, abbiamo immaginato una base in vetro. Per circa sei mesi abbiamo studiato tante soluzioni, compresa quella di far costruire la base in vetro a Murano. Ma date le dimensioni è risultato impossibile costruirla come la nostra idea presupponeva, perciò l’abbiamo realizzata utilizzando il cristallo temperato, l’alluminio e il carbotitanio, materiale quest’ultimo che è un brevetto della Pagani Automobili. La base in sé non doveva essere importante, ma ha richiesto un notevole lavoro da un punto di vista della ricerca e del calcolo strutturale”. Quando l’opera è completa però, Horacio non è contento delle proporzioni, quindi da mandato di ricostruire la sagoma della macchina 10 cm più grande.
Gina, dall’altra parte, lavora di fino sulla donna in titanio con attrezzi e frese piccolissime, ritoccando anche il minimo dettaglio e studiando il rapporto della scultura stessa con la luce, e della luce con le superfici. "Gina è una donna con capacità enormi" Horacio aggiunge, "è fantastica, forse è conosciuta a livello mondiale solamente come Diva di Hollywood, in realtà è una grandissima pittrice, scultrice e fotografa. Un talento puro".
La scultura verrà messa all’asta e il ricavato sarà donato in Fondazione del campus biomedico di Roma e per una fondazione benefica a Casilda, Argentina.
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